sabato 25 novembre 2017




RUBRICA DELLA SALUTE 
PENSI DI AVERE UN'ERNIA DEL DISCO?

Facciamo un po’ di chiarezza sul mal di schiena!!!
Molto spesso pernsiamo che il nostro mal di schiena sia dovuto a qualche cosa di grave
                   ...INVECE...
Bisogna sapere che:
 Il mal di schiena si divide in:

  1. Specifico (15% dei casi)
  2. Aspecifico (85%)
 Mal di schiena specifico vuol dire che è “specifico” di un problema, ovvero:

  1. Fratture (4%)
  2. Problematiche viscerali (4%)
  3. Tumori (1%)
  4. Altre cause (7%) come spondilite anchilosante, artrite reumatoide, stenosi del canale midollare, aneurisma dell’aorta addominale, sindrome della cauda equina
  5. Ernia del disco (1-3%)

 PROPRIO COSI'!!!
l’ernia del disco è responsabile del mal di schiena solo nel 1 – 3% dei casi.. 
e un'ERNIA DEL DISCO DA MOLTO RARAMENTE mal di schiena!
 Molto spesso i pazienti manifestano dolore da diversi mesi, addirittura anni.. ma il dolore non è costante (il che potrebbe essere allarmante)
ma va e viene.. e quindi è comprensibile che non può di certo essere associato ad un danno anatomico.

 Cosa sta succedendo allora? NULLA
La nostra schiena è sempre robusta, è semplicemente diventata più sensibile del normale, per cui senti dolore
anche nei movimenti normali, anche per stimoli che di solito non provocano dolore,
come uscire dalla macchina o allacciarsi le scarpe.

Inoltre spesso sono presenti ernie in soggetti senza dolore: 
l’ernia non giustifica il dolore
ma rappresenta spesso un normale processo di invecchiamento della colonna!

Ma anche se l’ernia fosse il problema tieni conto che nel 98% si assorbe spontaneamente entro un anno!
            Anzi...gli studi ci dicono che...
Più è grossa e più facilmente viene riassorbita!!!

COSA FARE QUINDI?
 Le Evidenze scientifiche suggeriscono che il trattamento precoce del mal di schiena diminuisce la probabilità che il suo dolore divenga cronico. 
Può essere indicato seguire un programma individuale, o di gruppo,
per gestire il dolore e per evitare che si riacutizzi o si ripresenti in futuro..

La terapia manuale, in primis la terapia manuale ortopedica, guidata dalle prove di efficacia cliniche scientifiche
e dalla natura biopsicosociale di ogni singolo individuo, deve affiancare SEMPRE l’esercizio terapeutico nella pratica clinica quotidiana
nei pazienti che si presentano con un mal di schiena. “
#FisioProCorreggio #FisioInForma #rubricadellasalute #ernia





fonte: www.fisioterapia-massa.it

mercoledì 22 novembre 2017

TENDINOPATIA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI



RUBRICA DELLA SALUTE 
FisioPro Correggio
TENDINOPATIA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI (SPALLA)


Che cos’è la cuffia dei rotatori?

La cuffia dei rotatori è un termine utilizzato in anatomia per indicare il complesso muscolo-tendineo della spalla che ha un ruolo determinante nel consentire stabilità e movimento all’articolazione scapolo-omerale. Il nome è dovuto alla disposizione dei tendini che proteggono l’intera articolazione formando una vera e propria cuffia che avvolge la testa dell’omero.

Essa è costituita da quattro tendini:
- SOVRASPINOSO
- SOTTOSPINOSO
- SOTTOSCAPOLARE
- PICCOLO ROTONDO


Cosa si intende per tendinopatia della cuffia?

Il dolore alla spalla è il terzo sintomo muscolo-scheletrico riportato dalla letteratura, con una prevalenza che varia dal 9% al 26% nella popolazione occidentale, la causa più comune di tale dolore è rappresentata dalla tendinopatia della cuffia dei rotatori.
La tendinopatia della Cuffia è un termine generico che include diverse condizioni della spalla che interessano le strutture subacromiali, come la tendinopatia del capo lungo, la borsite subacromiale e la sindrome da impingement (conflitto).
E’ particolarmente diffusa nei lavoratori e può causare assenteismo al lavoro e perdita di produttività, portando ad importanti costi economici della società.
La riabilitazione può essere complessa, in particolare quando l'esposizione a fattori di rischio e disabilità associati alla spalla, come lavori ripetitivi overhead (braccia al di sopra delle spalle), carico e uso di strumenti vibranti, è presente.


Quali sintomi avverte chi ne soffre?

Il dolore è una componente importante e disabilitante per chi soffre di tendinopatia della cuffia, in particolare è avvertito anteriormente alla spalla, con decorso doloroso lungo il braccio, arrivando talvolta fino al gomito, spesso anche nottruno. Tale dolore causerà un deficit di forza più o meno marcato, impotenza funzionale e difficoltà anche nelle azioni quotidiane di routine come pettinarsi, allacciarsi il reggiseno, vestirsi.



Valutazione clinica

La diagnosi si esegue attraverso un esame clinico e attraverso la raccolta dell’anamnesi e dei sintomi del paziente. Il fisioterapista effettuerà poi test specifici per valutare la presenza o meno di tendinopatia della cuffia.


Trattamento

Da un recente studio del 2017, è stato evidenziato come gli esercizi di fisioterapia basati sull'evidenza diano migliori risultati rispetto al trattamento chirurgico nel trattamento della tendinopatia della cuffia dei rotatori nel medio termine, elevandosi a trattamento di prima scelta dopo la gestione del dolore acuto. Tuttavia, la diagnosi scorretta della patologia intrinseca può causare errori di valutazione nella decisione del trattamento più appropriato.
Non ci sono studi precedenti randomizzati con risultati a lungo termine che mettano a confronto chirurgia e trattamenti conservativi e solo pochi studi avevano un follow-up a lungo termine.
Le indicazioni di chirurgia nel trattamento della tendinopatia devono essere ridefinite, il trattamento strutturato con esercizi dovrebbe essere la base e la prima scelta di trattamento.
Questo significherebbe una riduzione del costo del trattamento e dell'assenza derivanti da congedi per malattia, riducendo al minimo le implicazioni finanziarie, così come le complicanze operatorie.
Complessivamente, sembra che i pazienti affetti da dolore anterolaterale alla spalla abbiano una grande varietà di sintomi, diminuendo la qualità della vita rispetto alla normale popolazione.

TAKE HOME MESSAGE:
- Non vi è alcun beneficio aggiuntivo dall’acromioplastica artroscopica nel trattamento della tendinopatia della cuffia dei rotatori.

#FisioProCorreggio #FisioInForma #rubricadellasalute

martedì 14 novembre 2017

SINDROME DEL TUNNEL CARPALE


RUBRICA DELLA SALUTE 
FisioPro Correggio
SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

Cos'è il tunnel carpale?
Il tunnel carpale è uno stretto canale anatomico, situato sul lato palmare del polso, attraverso cui passano, oltre al nervo mediano, le vene e i tendini dei muscoli flessori delle dita. 
Attraversano il tunnel:
 I tendini dei muscoli flessori superficiali delle dita

Che cosa si intende per sindrome del tunnel carpale?
La sindrome del tunnel carpale (CTS) è una neuropatia da intrappolamento causata dalla compressione del nervo mediano nel passaggio attraverso il tunnel carpale del polso e rappresenta la più comune neuropatia da intrappolamento dei nervi.
  L'eziologia è multifattoriale. Non è nota alcuna causa specifica, ma è probabilmente una condizione che genera una maggiore pressione nel tunnel carpale e provoca l'ostruzione del deflusso venoso. Ciò porta alla formazione di edema che causerebbe costrizione e ischemia potenziale al nervo mediano con disfunzione del trasporto assonale.  La sindrome si presenta più frequentemente nelle donne intorno ai 50 anni di età con una percentuale due volte superiore rispetto al sesso maschile. 
Quali sono i sintomi del paziente ? 
I primi sintomi includono dolore, intorpidimento e parestesie (formicolii). Questi sintomi si presentano tipicamente al pollice, al dito indice, al dito medio e alla metà radiale del dito anulare.  Il dolore può irradiare anche al braccio colpito, comportando problematiche secondarie tra cui debolezza della mano, ridotta coordinazione dei movimenti fini, arrivando talvolta ad atrofia. Nella prima presentazione della malattia, i sintomi sono più frequentemente presenti durante la notte, alleviandosi durante il giorno. Con la progressione della malattia, invece, i sintomi saranno presenti anche durante il giorno, evidenziandosi in particolar modo in alcune attività ripetitive. Nella malattia più avanzata, i sintomi possono essere costanti. 

Valutazione clinica 
La valutazione clinica si basa su test specifici che valutano deficit sensoriali e motori, l'esame elettromiografico poi può confermare l'ipotesi formulata grazie ai test. 
 Tra i test con alto livello di sensibilità e specificità abbiamo il test di compressione carpale e il Phalen test. Il primo consiste nell'applicare una pressione costante direttamente sul tunnel carpale per 30 secondi, il secondo, invece, viene eseguito chiedendo al paziente di mantenere le superfici dorsali di entrambe le mani a contatto per un minuto. I test sono positivi quando vengono riprodotti sintomi quali intorpidimento, formicolio, dolore.  

 Trattamento
Se la sindrome del tunnel carpale è diagnosticata precocemente, il trattamento di elezione è di tipo 
conservativo e 
consiste nell'utilizzo della Terapia Manuale e delle Tecniche di Neurodinamica volta a ridurre 
la sintomatologia dolorosa.
Inoltre, il paziente dovrebbe essere istruito nel modificare le proprie abitudini quotidiane 
rispetto al dolore sintomatico, 
ciò può avvenire attraverso una corretta ergonomia delle mani 
(collocazione della tastiera del computer ad un'altezza adeguata, mantenendo l'avambraccio in appoggio 
e riducendo al minimo la flessione del polso, 
l'estensione e l'adduzione della mano durante la digito-pressione). 
E' auspicabile la diminuzione di eventuali attività ripetitive, la perdita di peso e 
l'aumento dell'attività aerobica. 
Utile l'ausilio di un split notturno al polso che lo mantenga in posizione neutra, 
questo impedirà la possibile irritazione notturna 
data dalla posizione flessa del polso durante il sonno. 

I farmaci antinfiammatori non steroidei NON sono raccomandati per il trattamento della sindrome.
Se i trattamenti conservativi non hanno portato alla risoluzione del problema e i sintomi continuano 
ad essere presenti in modo costante da oltre 6 mesi, 
l'opzione successiva è rappresentata dall'intervento chirurgico. 
La liberazione del tunnel carpale consiste nella resezione del legamento trasverso del carpo, permettendo la decompressione del nervo mediano e creando, quindi,
più spazio per il nervo e le strutture presenti nel tunnel carpale. 
L'intervento in genere è molto breve, dura circa 10 minuti. 


#sindromedeltunnelcarpale #FisioProCorreggio #TerapiaManuale

Dolore Cronico: un approccio basato sull’evidenza

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